FieraBolzano Klimahouse è la manifestazione fieristica di riferimento per il settore delle costruzioni in legno, è la manifestazione dove incontri importanti attori del mondo edile del legno, dai progettisti ai costruttori, ma anche fornitori ed installatori, attori che hanno impiegato anni nel cercare di “convincere” le persone sulla bontà della costruzione in legno, dovendo sfatare false convinzioni sulle abitazioni in legno, quali: della durata limitata, che marciscono, bruciano facilmente, vanno bene solo in montagna, ecc…
Da alcuni anni, nella stessa manifestazione, vi è la presenza degli operatori del settore della salubrità ambientale indoor, salubrità affrontata con impianti di ventilazione, piuttosto che sistemi di purificazione dell’aria e delle superfici, i quali hanno la convinzione che solo perché propongono sistemi di purificazione debbano necessariamente essere coinvolti in ogni dove.
Verrebbe spontaneo credere che tra le famiglie del legno e della salubrità si inneschi un connubio logico di naturale collaborazione, tant’è che le abitazioni in legno sono proposte anche come case salubri; tuttavia, la salubrità ambientale indoor non viene affrontata correttamente, in quanto non vengono eseguiti campionamenti e monitoraggi specifici sugli inquinanti chimici, biologici e fisici. Famiglie, che nonostante le potenzialità, fanno invece fatica a dialogare tra loro.
In realtà le abitazioni in legno vengono dotate di sistemi di ventilazione, ma allo scopo di controllare l’umidità della struttura, non considerando le esigenze della salubrità, verrebbe comunque da pensare che la ventilazione è ventilazione; quindi, in grado di controllare sia l’umidità che rendere gli ambienti salubri, invece così non è, generando una convinzione errata.
Legno e salubrità partono da punti di vista e convinzioni differenti, il risultato è che (consentitemi le definizioni, senza voler offendere nessuno) la “presunzione” di uno e la “timida invadenza” dell’altro, non trovano un dialogo costruttivo.
Si è portati a pensare che vi sia una “colpa”, ovviamente sempre dell’altro, ritengo invece non si debba ricercare una colpa od un colpevole, ma semmai capire come accendere un dialogo di reciproco ascolto e rispetto. Dialogo che porterebbe ad un beneficio dell’acquirente ed utilizzatore delle abitazioni costruite.
Damiano Sanelli